I risultati delle elezioni francesi mettono a dura prova la attendibilità dei sondaggisti e offrono molta materia per gli analisti. Ma, a dir la verità, sono soprattutto i politici, anche nostrani, a dover riflettere. In Francia la destra ha clamorosamente perso la scommessa, tanto sbandierata e data quasi per scontata solo una settimana fa, di ottenere la maggioranza assoluta. La sinistra ha indubbiamente vinto, raccogliendo una spinta al cambiamento che ha trovato nella paura della destra un collante; ma non ha la maggioranza per governare da sola, come ha chiesto Mélenchon. Ma la maggioranza non ce l’ha nessuno! Si apre, dunque, uno scenario di grande incertezza per le prospettive di governo. Ma, questo è il problema dei prossimi giorni; ora, a urne appena aperte, il significato del voto è chiaro: la sconfitta, senza appello, della destra.

Un risultato che è stato possibile, da un lato, per merito di una molto ampia partecipazione civica, che ha portato a votare quasi il 60% dei francesi, di cui molti giovani; e, dall’altro, della spregiudicata, ma riuscita, operazione politica di desistenza, che non garantisce niente sulle prospettive di governo, ma ha permesso questo risultato insperato sia per Macron che per Mélenchon. Il quale si è precipitato, ovviamente, ad incassare la vittoria, rivendicando per il suo partito l’incarico a primo ministro; ma, aggiungendo, addirittura, che Macron è stato sconfitto… quando è, al contrario, il vero vincitore politico di questa storia. Se non c’era, infatti, la mossa coraggiosa e rischiosa di giocarsi il tutto per tutto, convocando le elezioni a tamburo battente, oggi la Francia, e non solo, sarebbe nel caos di una presunta egemonia della destra.

Bardella si è difeso sostenendo che il gioco di alleanze spurie, che hanno unito centristi e sinistra, ha impedito ai francesi di pronunciarsi liberamente. È una affermazione grave, perché i francesi potevano benissimo votare a destra e darle comunque la maggioranza assoluta se lo avessero voluto. La verità è tutt’altra: i Francesi hanno, in larghissima ed eterogenea maggioranza – il che rende ancora più significativo il risultato – risposto all’appello di fermare Marine Le Pen (neanche la sorella della leader, Marie-Caroline, è stata eletta) e i suoi, accettando proprio la offerta… spuria, ma democratica plausibile, che la maggioranza delle forze politiche francesi ha chiesto loro e che serviva solo a questo: fermare la destra. Macron ha chiamato i francesi a unirsi sui valori di fondo. I francesi lo hanno ascoltato ma, nel farlo, gli hanno lasciato da gestire un problema delicatissimo: dare un governo alla Francia, sorretto da una maggioranza. che, al momento, non c’è. Ma, per il ruolo istituzionale che egli copre nel sistema Presidenziale che vige in Francia, e che anche Mélenchon, pur attaccandolo, gli riconosce, sarà lui, anche stavolta, a dare le carte.

2 Commenti

  1. Il riformismo a mio parere deve vertere sulla riscoperta dei valori essenziali degli uomini. La polotica deve aprire quel equilobrio sinagmatico LAVORO BENESSERE.
    I Valiri primordiali della vita e delle persone devono mettere al primo ppsto il lavoro, perche’ nel lavoro risiede la gran parge della dignota’ dell’uomo.
    La polotica deve poi creare la rivoluzione del secolo, secondo cui ogni settore produttivo deve avere la plaffonatire di Profottabilota’.
    Non e’ piu possibile che i coltivatlri devonoincrociare le brqccia e la graznde distribizion̈e fa ricavi a go-go.
    Non e’ piu possibile che la categlria geatori impianti carburanti e’ morta e al cospetto troviamo sotto gli omianti extracomunitari in precarieta’ assoluta e contemporaneamente le petrolofere fanno utili el di la di ogni ragionevole dubbio.
    Non e’ possibile che oggi muoiono sui posti di lavoro extracomumunitari e vwngono abbandonati per strada.
    La polotica , i SINDACATI , devono agire sulle classi sociali e produttive, andando a creare quei meccanismi di plaffonatura dei processi produttivi , per garantire profitti.
    I contratti collettivi nazionali del lavoro, cli appalti, pubbloci e privati,
    Il negozio giuridico del lavoro deve essere : lecito, possibile, remunerativo.

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