Non è la prima volta, e sono certo nemmeno l’ultima, che il nostro Cardinale riesce a cogliere con sapienza ed efficacia lo spirito del tempo. La suggestione fornita sui portici di Bologna credo sia particolarmente ricca di spunti di riflessione.

Considerare i portici come metafora di una Chiesa che unisce la Madre alla città degli uomini non è solo affascinante ma utile per chiunque e soprattutto per chi riveste ruoli di responsabilità. Significa immaginare luoghi di condivisione che indicano il cammino di una comunità. I luoghi di una dimensione collettiva che si fanno politica.

Luoghi che danno senso ad un percorso e che nell’accompagnarci sono insieme tragitto e punto di arrivo. Nei portici si cammina insieme, l’uno di fianco all’altro in un respiro comune. In essi ci si ripara. In essi ci si può fermare per riposare, per discutere anche animatamente e dividersi ma poi si riprende il cammino fatto di tanti tratti comuni, senza ignorare le paure, le inquietudini che ci attraversano e che solo gli stolti possono ignorare. Ma quel cammino insieme può aiutarci a condividere nella pazienza dell’ascolto e nella perseveranza della ricerca anche una speranza possibile.

I portici come via e come meta, mezzo e fine, legami che ci attraversano tutti e che sono parti di ciascuno. Anche per questo, luoghi bisognosi di cura, di attenzione, di continua manutenzione per restaurarne i muri ma anche le relazioni. E dunque i portici come metafora di una arteria che alimenta la vitalità di una comunità, e si fa essa stessa politica. Luogo in cui prendere atto, come spiegava Don Milani, che politica significa condividere la propria e altrui situazione di crisi e decidere di sortirne insieme. Nella consapevolezza che la città, il destino, il futuro, la speranza come la paura, sono nostri e di ciascuno, ma non ci appartengono interamente esattamente come i portici.

Ecco, se la politica ripartisse da quelle suggestioni che ci sono state donate dal Cardinale, tutti avremmo fatto un passo avanti.

 

L’autore è Segretario ConfArtigianato Bologna, già docente a contratto presso UniBo

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