Venice City Solutions 2030” è un evento annuale co-organizzato dall’AICCRE, UNDP, UN-Habitat, UN-SDG Action Campaign e United Cities and Local Governments nell’ambito del Progetto Platforma. L’evento rientra nell’iniziativa “Localizing the SDGs”, ed affronta diverse problematiche fondamentali per l’implementazione degli SDGs a livello locale, focalizzandosi sul ruolo degli enti locali come attori chiave dell’Agenda ONU 2030. Ruolo riconosciuto anche dalle istituzioni internazionali ed europee, come si legge, per esempio nella dichiarazione finale del primo SDG Summit, dove hanno partecipato i Capi di Stato e di Governo dei Paesi firmatari dell’Agenda 2030, nella quale si invita a “rafforzare le azioni di attori locali come le città”.

La seconda edizione di Venice City Solutions 2030, dal titolo “Creare cittadinanza: gli SDGs un’opportunità per tutti” si è svolta il 24 e 25 ottobre scorsi a Venezia ed è stato in linea di continuità con la I edizione, nella quale i numerosi partecipanti provenienti da tutto il mondo, nel dibattito sulla finanza locale, avevano sottolineato quanto fosse importante coinvolgere la cittadinanza nella realizzazione degli SDGs. Si è trattato inoltre, di una edizione concentrata sui giovani in quanto Agenda 2030 sarà una realtà per le generazioni future. Tantissimi gli ospiti, provenienti da tutte le parti del mondo e rappresentanti di ogni livello istituzionale (ONU, OCSE, Governi nazionali, regionali e locali, ma anche associazioni, ONG, imprese, Università, come la prestigiosa Ca’ Foscari che ha anche ospitato l’evento) ed ognuno di essi ha portato nella città lagunare idee ed esperienze da condividere.

L’apertura dei lavori di Venice City Solutions il 24 ottobre con Carla Rey, Diana Lopez de Camarazana, Capo Unità Governo locale e decentralizzazione di UN-Habitat, Johannes Krassnitzer, Direttore, dell’Iniziativa Art-GOLD, UNDP, Silvia Burini, Docente dell’ Università Ca’ Foscari di Venezia, Emilia Saiz, Segretario Generale dell’UCLG (Città Unite e Governi Locali). Dopo l’evento pubblico per celebrare la Giornata delle Nazioni Unite, sono state promosse attività per sensibilizzare le scuole e le comunità locali sull’importanza degli SDGs.

In parallelo, “Gli SDGs nella pianificazione locale: priorità, sfide ed esperienze. Focus Italia”, il primo momento di confronto internazionale italiano co-organizzato dalla Regione Veneto, indirizzato ai governi locali e provinciali italiani per capire in che modo le varie amministrazioni pubbliche stanno attuando l’Agenda 2030 a livello locale. I lavori sono entrati nel vivo con la presentazione delle buone pratiche: dalle Regioni Veneto ed Emilia-Romagna ai sindaci del Benin e del Camerun, dai funzionari e rappresentanti locali di Spagna, Cipro,  Brasile, Madagascar, Belgio, Portogallo, fino alle esperienze di comuni medi e piccoli italiani, come Verona e Capaci (Palermo), sessione moderata da Stefano Marta, Coordinatore Approccio territoriale SDGs dell’ Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Al seminario ha partecipato per il Governo il ministro plenipotenziario Sergio Mercuri, Coordinatore per i temi della Sostenibilità, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il 25 ottobre, dopo i saluti istituzionali, i lavori si sono articolati in quattro focus: governo aperto. Gli SDG come strumento per rapportare i cittadini alle istituzioni locali; creare la cittadinanza del futuro; creare fiducia a livello locale; attori principali e strumenti innovativi; in che modo gli attori sociali ed economici possono contribuire agli SDGs a livello locale.

Baretta, Presidente di ReS, a Venice City Soliutions 2030

In questo ambito, la voce del Governo italiano a VeniceCitySolutions2030 è stata quella di Pier Paolo Baretta, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, il quale ha svolto un intervento a tutto tondo, proponendo alla platea un esempio metodologico di approccio multilivello, con una impostazione politica che ha coniugato la teoria con una straordinaria concretezza. Dopo aver reso noto l’impegno dell’attuale Governo, infatti, Baretta ha inquadrato il tema della sostenibilità in ambito internazionale, sottolineando altresì l’importanza del ruolo dei governi locali nella fase di attuazione dei provvedimenti. Non dimenticando l’impegno dei giovani e ribadendo che la sostenibilità ambientale va di pari passo con la sostenibilità sociale.

“L’anno scorso ho partecipato alla I edizione di VeniceCitySolutions2030 in una situazione politica diversa, nella quale non avevo incarichi di Governo e quindi avevo parlato del passato, di quello che avevamo messo in campo nelle precedenti legislature, con i governi Letta, Renzi e Gentiloni, per favorire un sistema di incentivi fiscali e finanziamenti ad hoc con l’obiettivo di migliorare i comportamenti da parte dei cittadini e degli enti locali, che sono protagonisti di un percorso verso la sostenibilità, e per favorire la transizione verde ed ecologica dell’Italia”, così Pier Paolo Baretta ha iniziato il suo discorso il 25 ottobre scorso durante la II edizione di VeniceCitySolutions2030.

“Ci furono una lunga serie di misure, ha specificato il Sottosegretario: dall’inserimento degli indicatori BES (benessere equo e sostenibile, ndr) nella Legge di bilancio al bonus per l’efficienza energetica, bonus importante in quando prevedeva fino al 65% di detrazioni fiscali per gli operatori privati del nostro Paese che nelle ristrutturazioni delle loro abitazioni, ma anche dei condomìni, avessero adottato sistemi innovativi di miglioramento energetico; fondi per le periferie, grande tema irrisolto ovunque ed anche in Italia, ed avviando quindi un cambiamento culturale necessario per calare nella vita quotidiana delle persone questi obiettivi strategici”.

In un quadro politico italiano molto diverso, con il cambio di Governo nei mesi scorsi, si può riprendere il filo di un itinerario interrotto.  “La convinzione profonda che guida il programma del Governo italiano – ha reso noto Baretta – è quello che la sostenibilità sia il tema dominante con il quale rileggere l’insieme delle politiche. Questo approccio sta provocando una discussione approfondita, perché significa adottare una nuova cultura del bilancio. Significa immaginare la lettura non solo dei meccanismi economici, ma anche delle modalità e delle forme con le quali si organizza la struttura del bilancio finalizzata a questa nuova condizione”.

Per certi versi siamo in una situazione particolarmente “fortunata”, perché una scelta politica coincide con la drammaticità degli eventi. “Talvolta in politica si fanno scelte giuste, illuminate, ma non coincidenti con la fase della storia”. La riflessione dell’esponente del Governo è poi proseguita: “in questo caso, la scelta di fare della sostenibilità il punto di riferimento dell’insieme delle scelte politiche e culturali coincide con la drammaticità degli eventi, con la messa all’ordine del giorno anche dell’opinione pubblica di questa importante scelta di vita”.

“Il fatto che le nuove generazioni siano scese in piazza con manifestazioni pacifiche ma molto determinate ed incisive, anche di denuncia per i nostri ritardi e per le nostre colpe, costringe anche la politica ad essere coerente con questa impostazione. Nei dodici mesi in cui molti di noi sono stati assenti dal Governo abbiamo assistito ad una crescita di sensibilità e mentalità», ha constatato il politico veneziano.

Non solo lo scenario politico è cambiato, ma anche quello europeo: “una delle grandi novità che noi abbiamo è L’Europa che sta cambiando approccio. Con le ultime elezioni europee, che ci sono state a metà 2019, avevamo temuto ad un certo punto che prevalesse una impostazione sovranista, nazionalista, chiusa alle novità, con una politica anti-migratoria, ben presente in alcuni Paesi europei ed anche in Italia”. Una politica che non dava il peso giusto alla grande drammaticità della sostenibilità. “Purtroppo, questa è anche la linea del più importante Paese del mondo, gli Stati Uniti del Presidente Trump. Questa politica americana ci preoccupa, non aiuta, ci fa riflettere”. In Europa, invece, ha rimarcato Baretta, “seppure dopo compromessi, che le situazioni politiche comportano, è prevalsa una linea più disponibile a questo quadro”. Il discorso di insediamento della nuova Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen è stato centrato su Agenda2030. “Questo significa avere un punto di riferimento, una interlocuzione. Unire le politiche nazionali su un tema così innovativo ad una corrispondenza di politiche europee rafforza la possibilità di raggiungere risultati”. La parola sostenibilità è stata citata ben dodici volte nel discorso di Ursula Von Der Leyen. “Le parole hanno un loro peso, talvolta vengono usate in maniera avventata, ma in politica segnano una scelta che non può che essere coerente”.

Peraltro, ha evidenziato il Sottosegretario, come Italia abbiamo una responsabilità particolare, “perché abbiamo avuto, per una coincidenza positiva di fattori, la nomina di uno dei commissari europei più importanti in Paolo Gentiloni, mentre un altro italiano, David Sassoli, è Presidente del Parlamento europeo. Oltretutto, abbiamo fatto una scelta importante nel nominare come Ministro dell’economia e delle finanze del nostro Paese Roberto Gualtieri, che è stato per dieci anni Presidente della commissione economica del Parlamento europeo. Si sta quindi stabilendo un intreccio di rapporti di politiche tra Italia ed Europa che, sono sicuro, sarà fertile proprio nell’ottica della sostenibilità».

Il Green new deal italiano: investimenti verso un’economia sostenibile

Non a caso, il Governo italiano ha assunto il “Green new deal” come il punto di riferimento delle proprie politiche, “non solo con dichiarazioni programmatiche ma con impegni concreti”.

“Abbiamo inserito ben cinquantacinque miliardi per i prossimi quindici anni, di cui nove per i prossimi tre, per investimenti finalizzati a riorientare le scelte economiche in un’ottica di sostenibilità. Tutto ciò si inserisce nel pacchetto di duecentosei miliardi che l’Unione europea ha messo a disposizione e che salirà ulteriormente nei prossimi anni”, ha reso noto Baretta.

Come governo italiano scegliere questa prospettiva e questo impegno di carattere finanziario “significa poi tradurlo in provvedimenti effettivi. Abbiamo, per esempio, riconfermato tutte le scelte sui bonus e sugli incentivi per la transizione ecologica: abitazioni, condòmini, alberghi e periferie”.

In Italia abbiamo un problema molto delicato, che fa parte di questa politica, che è diventato un punto di riferimento delle nostre politiche: quello del dissesto idrogeologico. “Il nostro Paese ne è particolarmente esposto per conformazione naturale, ma il problema è gravato da ritardi di scelte economiche e politiche degli ultimi anni. Si tratta quindi di una svolta che deve diventare concreta”, ha denunciato il Sottosegretario.

Successivamente, Baretta si è soffermato sul ruolo dei governi locali: “queste politiche camminano se gli enti locali sono partner protagonisti di queste scelte. Per noi, affidare il primato della realizzazione di queste politiche agli enti locali significa la possibilità che diventino effettivamente praticabili”. Non è una osservazione astratta, ha proseguito, “perché sappiamo che i sindaci e le amministrazioni locali sono coloro che, in diretto rapporto con i cittadini, riconoscono i bisogni delle proprie città, riorientano le loro azioni nella capacità di programmare il futuro delle proprie comunità. Per questo, con le Associazioni che rappresentano i comuni abbiamo già aperto un confronto proprio per discutere con loro i programmi di realizzazione di queste importanti risorse”.

Baretta, quindi, ha segnato un importante concetto: “il nostro approccio tiene insieme la sostenibilità ambientale con la sostenibilità sociale. Non esiste una separazione tra i due argomenti. Parlare di ambiente, di ecologia, di sostenibilità ambientale è decisivo di fronte alla drammaticità degli eventi, di fronte alla domanda che la natura e il Globo ci pone, ma guai a pensare che questo ci esoneri o ci nasconda il fatto che la soluzione di molti problemi, anche ambientali, sta nella capacità di dare risposte ad una sostenibilità sociale: al lavoro, al reddito, alla condizione di vita delle persone. Tenere insieme questi due temi rappresenta una visione unica”.

“E’ una politica molto impegnativa e significa anche una rivoluzione culturale nella quale dobbiamo coinvolgere noi stessi ed i cittadini, ha concluso il Sottosegretario, ma è l’unica prospettiva che ci consente, di fronte a queste emergenze, di pensare al futuro con un po’ più di fiducia, ma anche con l’impegno che è chiesto alla politica da una domanda forte alla quale non possiamo più non dare risposte”.

Alla fine la discussione di gruppo dei 160 relatori ed ospiti provenienti da tutti i Paesi del mondo: dall’Australia al Benin, dal Messico all’Uruguay, da Capo Verde al Brasile, dal Cameroon al Madagascar, fino ai Paesi del Commonwealth, ed a rappresentanti di associazioni internazionali i cui dirigenti hanno parlato a nome di tanti paesi del pianeta.  Tutti insieme per raccogliere le sfide e trovare soluzioni per far avvicinare l’Agenda 2030 alla gente.

Venice City Solutions 2030 ha avviato un confronto globale annuale sul ruolo degli SDGs nella creazione della cittadinanza locale, ma anche su come le città possono contribuire ad aumentare il senso di appartenenza dei cittadini ad un mondo in continuo cambiamento. Sono questi i primi passi verso un ulteriore dibattito durante il Congresso Mondiale dell’UCLG (Durban, 11-15 novembre 2019) ed il 10 ° Forum Urbano Mondiale (Abu Dhabi, 8-13 febbraio 2020).

L’evento di Venezia  è riconosciuto come l’occasione per trasformare il potente messaggio dell’Agenda 2030 nelle politiche locali e nelle azioni locali: nel report finale di attività che verrà presentato da AICCRE all’High Level Political Forum di New York delle Nazioni Unite il prossimo luglio 2020, saranno comprese le soluzioni individuate, le sfide in sospeso e le idee chiave.

Carla Rey, Segretario Generale AICCRE

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here