La Giornata della Terra è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo.

Le Nazioni Unite celebrano l’Earth Day ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile.

Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Come movimento universitario, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo. L’Earth Day prese definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California: avvenimento che segnò il momento di portare le questioni ambientali all’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico, e rivendicare per tutte le persone il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile.

Questa giornata, nel corso dei decenni, è un momento celebrativo che sollecita la  presa d’atto che viviamo sulla terra, che viviamo tutti dentro un sistema chiuso per materia e aperto per energia, che viviamo in un pianeta unico, per quanto ci è dato conoscere finora, un pianeta che non ha bisogno degli esseri umani per continuare a vivere, però!

Può accadere che quando parliamo della giornata della Terra stiamo pensando di celebrare un pianeta morente, poverino, che aspetta che l’homo sapiens lo salvi, ma in verità, uscendo dall’equivoco ci accorgiamo che siamo più noi che ci dobbiamo salvare da una probabile traiettoria di autodistruzione sul pianeta Terra. La Terra ha la forza di ripartire da un virus, da un microorganismo e generare vita. La Terra non ha bisogno di noi, mentre noi abbiamo bisogno della Terra, ma, allo stesso tempo, siamo anche coloro che possono spazzare via la vita dal pianeta se usassimo l’arma nucleare.

Nel mezzo, tra la vita pacifica e la ratio estrema, a mettere seriamente in pericolo la vita delle persone del pianeta ci sono gli eventi estremi climatici che minano la sicurezza sociale, economica, la stabilità politica dei Paesi, ci sono le emergenze migratorie climatiche, la penuria di zone coltivabili a causa di troppa siccità o di inondazioni, gli spettri della carestia e delle malattie tra gli animali di allevamenti intensivi.

Le azioni che possiamo intraprendere per invertire la rotta del surriscaldamento climatico e le sue conseguenze sono ben chiare a tutti i governi, non altrettanto chiaro è forse, il carattere di urgenza che si deve imprimere. In questa giornata della Terra 2022, auspichiamo di ridestarci, di uscire dal sonno delle coscienze per essere un po’ più consapevoli del fatto che non si può più rimandare perché abbiamo sperimentato la pandemia, si sono aperti fronti di nuovi stili di vita non lineari e necessità che prima non pensavamo o accantonavamo pensando che c’era ancora tempo; perché c’è una guerra in corso che oltre a tutto l’orrore che ogni guerra comporta per definizione, sta mostrando anche gli aspetti visibili di una imminente crisi ambientale e alimentare, la distruzione del paesaggio, come habitat fondamentale che contiene  la vita, umana, animale, vegetale, la biodiversità. La giornata della Terra, ogni anno, contiene in sé molte opportunità e anche momenti che da ora in poi possono segnare la trasformazione di azioni quotidiane di ciascuno di noi e di passi da compiere ne abbiamo tanti da fare e in più ambiti nella nostra quotidianità. Partiamo da qui, da dove siamo e da chi siamo.

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