Intervista a Paolo Feltrin, politologo e docente di Scienze della politica all’Università di Trieste.

(“Dentro le elezioni europee 2024: ancora un voto di transizione”, guarda le slide)

Cosa cambierà nel Governo dopo l’esito del voto?
Io credo che non cambierà praticamente nulla. I partiti di maggioranza hanno aumentato i consensi, ma Forza Italia e Lega hanno guadagnato troppo poco per chiedere qualcosa in più. E la Meloni si è rafforzata, sfiorando il 29%. La posizione più delicata è quella di Salvini: il leader della Lega deve riuscire a tenere le gambe in due staffe: dare risposte al nord, ad esempio con l’autonomia, e assicurare le grandi opere al sud, che gli hanno permesso di avere risultati discreti al meridione. Il tutto con un deciso spostamento a destra con Vannacci.

Il successo del Pd era prevedibile? E il tonfo dei grillini?
È un risultato inatteso e per certi versi clamoroso. Tutti pensavano che i dem fossero in difficoltà, ma la Schlein può davvero esultare, e in molte regioni il Pd è il primo partito. Il M5S invece paga a caro prezzo la scarsa affluenza nelle sue roccaforti, in particolare al Sud. La mia impressione è che quando si aprirà il processo a Conte, e questa è una sua sconfitta personale, verrà messo sotto accusa un certo suo estremismo di sinistra e un certo suo opportunismo nelle scelte, come avvenuto nelle regionali. Insomma, lo accuseranno di eccesso di politicismo. Ma per il Movimento credo sia l’inizio della fine…

Cosa accade al cosiddetto campo largo?
Io l’avevo detto prima delle elezioni: la cosa da augurarsi, anche a costo di una crescita importante del centrodestra, è una secca sconfitta dei 5 Stelle. Perché questo risolve un grande problema: negli ultimi 2,3 anni c’è stata una sfida molto accesa tra Pd e 5 Stelle per la leadership nel campo del centrosinistra. Ora con questo 24 a 9 non si discute più, il Pd può giocare a sinistra e al centro e guadagnare su entrambi i fronti. La crisi di Calenda e Renzi, inoltre, li rende più deboli e quindi più assoggettabili. Ora finalmente la Schlein ha 3-4 ‘nanetti’, proprio come la Meloni con Lega e Fi, e può dettare legge. Non dimentichiamo che tutte le opposizioni insieme hanno totalizzato circa il 48%. La stessa cosa è avvenuta con Letta 2 anni fa: unendo tutti avrebbe battuto il centrodestra anche alle politiche del 2022.

La legge elettorale ha funzionato?
Sì, direi che il sistema ha funzionato bene: la soglia di sbarramento funziona perché trae in inganno. Mi spiego: se fosse al 5% nessuno si sarebbe per forza messo insieme, mentre la soglia al 4% illude tutti di poterla superare. Se Renzi e Calenda fossero rimasti uniti avrebbero preso il 7%. Cosa, invece, che hanno capito benissimo Bonelli e Fratoianni.

Queste elezioni hanno fatto registrare la più bassa affluenza di sempre: perché c’è tanta disaffezione nei confronti della politica?
Non mi sorprende il fatto che alle urne sia andato un italiano su due. Tutti dicono che la gente non vuole andare a votare, ma io credo che almeno il 15-20% sia stato impossibilitato a recarsi nei seggi elettorali. Chi fa lacrime di coccodrillo sull’astensionismo è un doppiogiochista, non fa nulla per portare gli elettori alle urne. Le soluzioni ci sono, penso al voto anticipato o per corrispondenza. Si tratta di strumenti utilizzati da tanti. Siamo nel XXI secolo, l’elettorato è cambiato rispetto ai secoli scorsi, è sempre più mobile, lontano da casa. In Italia non si fa nulla. C’è da augurarsi che vada a votare ancora meno gente, cosi i governanti prendono provvedimenti.

Cosa accadrà a livello europeo? La ‘maggioranza Ursula’ è salda?
Nonostante la marea nera sia arrivata in molte nazioni, credo che la maggioranza della von der Leyen possa reggere, grazie ai consensi ottenuti dai popolari del Ppe, dai socialisti di S&D e dai liberali di Renew. Anche perché non ci sono coalizioni alternative. Il punto è che due paesi che davvero contano nei destini dell’Ue, Francia e Germania, escono azzoppati, con la vittoria della estrema destra avversaria della von der Leyen.

In Francia il presidente Macron, uscito malconcio dalle urne, ha sciolto il Parlamento e indetto nuove elezioni per il 30 giugno prossimo. Cosa ne pensa?
Mi ha davvero colpito moltissimo quanto accaduto a Parigi. E mi chiedo: come si fanno a organizzare le elezioni in soli 20 giorni? La tempistica lascia un po’ perplessi, la trovo una cosa davvero assurda. In Italia ovviamente sarebbe impensabile…

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