Il nostro approfondimento sulla situazione politica e sul voto del prossimo 25 settembre si arricchisce del contributo di Pier Paolo Baretta dal titolo “Isolati mai, la via del federalismo europeo secondo Baretta”, pubblicato su Formiche.

Sul tema abbiamo già pubblicato:
La caduta del Governo e la transizione politica – di Pier Paolo Baretta
Non sono soltanto affari nostri – di Salvatore Biondo
Bisogna puntare al pareggio, come nel 2018 – Intervista a Paolo Feltrin, di Vanni Petrelli
Tattica e strategia, i limiti dei nostri politici – di Carlo Puca
Le torride elezioni e la fatica di riformare il riformismo – di Pier Paolo Baretta
Il ruolo dei social nella sfida elettorale – di Vanni Petrelli
Il nostro voto, come? – di Mirella Ferlazzo
La visione del futuro è l’antidoto all’eterno ritorno del populismo – di Riccardo Corbucci
Il voto moderato dei cattolici. Il centro come metodo e prospettiva politica – di Francesco Occhetta, dal sito Comunità di Connessioni
Meeting di Rimini, intervento del presidente Mario Draghi – dal sito Governo.it.

Depositate le liste si placheranno, via via, le inevitabili polemiche che, più o meno, hanno interessato tutti i partiti, provocate dalle logiche con le quali sono avvenute le selezioni dei candidati, che hanno visto affermarsi le solite liturgie: esclusioni (più degli inserimenti!) più o meno eccellenti e migrazioni dei big tra i collegi. Stavolta l’operazione si è rivelata più complicata a causa del dimezzamento del numero degli eleggibili, del mantenimento in vita di una legge elettorale sbagliata, nonostante ne fossero chiare a tutti le conseguenze, delle tensioni interne alle coalizioni e ai partiti. Aspetti che hanno finito per sacrificare le istanze territoriali.
Ma cosa fatta, capo ha. La breve corsa elettorale finalmente prende il via e si riuscirà (sperabilmente) a parlare di contenuti. I toni iniziali sono già da crociata: l’evocazione del ’48; il richiamo al frontismo, la discriminante Europa sì/Europa… nì. Dei grandi temi, diciamo ideologici, quello che regge di più nella percezione degli elettori è sicuramente l’Europa.
(continua a leggere)

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