Nella Roma del 2021 ad un ragazzo come tanti è successo di essere stato picchiato alla stazione di Valle Aurelia, semplicemente perché si stava baciando con il proprio compagno. Due settimane prima una ragazza era stata aggredita e violentata nel parco di Villa Gordiani mentre faceva jogging. Ad inizio mese in un fazzoletto di terra di proprietà comunale, uno degli ex punti verde Qualita tra via Macchia Saponara e via di Acilia, un giovane di sedici anni aveva perso la vita in conseguenza di un malore, perchè si era ritrovato inseguito da uno sbandato armato che viveva in un accampamento abusivo.

Soltanto qualche giorno prima in via Amico Aspertini a Tor Bella Monaca, in una sparatoria in strada in pieno giorno, era rimasta ferita una donna di 80 anni. Questi sono gli episodi più cruenti accaduti nella Capitale soltanto nell’ultimo mese, mentre in Campidoglio, tanto per intenderci, l’amministrazione di Virginia Raggi riusciva nell’impresa di non approvare i bilanci dell’azienda dei rifiuti, provava ad occupare l’Aula Giulio Cesare per non consentire l’approvazione di un atto per il rispetto della normativa nazionale sulla proroga delle licenze al commercio ambulante e infine tentava di soppiatto di ultimare lo sfratto della Casa Internazionale delle donne. 

Un fallimento politico, che tuttavia impallidisce dinnanzi a quello etico e morale. In questi giorni, infatti, sono emersi i tentativi dell’amministrazione grillina di assumere amici e parenti negli staff degli assessori capitolini. I giornali hanno infatti scoperto una delibera della giunta capitolina con la quale si assumeva la compagna dell’assessore al bilancio del Comune di Roma Gianni Lemmetti, nello staff dell’assessore all’urbanistica. La Sindaca, che li ha nominati entrambi e che presiede la sua Giunta, è scesa dalla montagna del sapone e come già accaduto con il caso Marra spergiura di non saperne nulla. La stessa cosa, tuttavia, era successa qualche giorno prima con il compagno della neo assessora alla cultura Lorenza Fruci, amica di liceo di Virginia Raggi, che aveva provato a farsi nominare capo staff della sua compagna. Tutti incarichi lautamente retribuiti ovviamente con fondi pubblici, ovvero dei cittadini

In questa situazione di caos nella capitale, la scorsa settimana il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha aperto il fascicolo elezioni amministrative ed ha cominciato a ragionare di Roma e delle altre grandi città che andranno al voto ad ottobre. Anche oggi ha ribadito che dovendosi assumere la responsabilità di aiutare i territori nel compiere le scelte migliori per vincere, sarà molto importante raccogliere tutti i dati utili per valutare e scegliere insieme. Condivido le parole del segretario, così come quelle rilasciate a Romatoday dal tesoriere del Partito Democratico di Roma Claudio Mancini (clicca qui) e dal deputato democratico Matteo Orfini (clicca qui).

In questi anni il Partito Democratico di Roma ha lavorato intensamente, promuovendo un gruppo dirigente giovane e preparato, risanando il proprio bilancio, aprendo nuovi circoli e mantenendo un elevato numero di iscritti (nonostante a Roma il tesseramento costi molti di più che nel resto d’Italia). Il Partito Democratico a Roma è in salute e alle ultime elezioni ha conquistato importanti vittorie, diventando il primo partito in città. Anche alle politiche, pur venendo da una situazione complicata, è riuscito a portare a casa collegi uninominali ed ha ottenuto dati migliori della media nazionale. È andato bene alle elezioni municipali suppletive del III e dell’VIII Municipio, ha contribuito in maniera determinante alla vittoria della Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti, ha ottenuto un ottimo risultato alle elezioni europee e alle suppletive dello scorso anno ha eletto alla Camera Roberto Gualtieri

È un partito che in Campidoglio ha rappresentato l’unica opposizione in città, mentre nei municipi i nostri consiglieri sono stati una presenza amministrativa seria e costante. In questi anni al fianco del Partito Democratico si è costruita una coalizione di centrosinistra, che collettivamente ha dato un giudizio negativo dell’amministrazione grillina guidata da Virginia Raggi. Una coalizione che ha avviato un dialogo sui contenuti per rilanciare la città e che ha individuato nelle primarie di coalizione lo strumento migliore per scegliere il candidato Sindaco da offrire alla capitale. 

A Roma siamo già pronti e lo saremmo stati anche se si fosse votato a giugno, perché la rinascita della Capitale del Paese non può più aspettare.

(dal blog di Riccardo Corbucci)

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