La pandemia di Covid-19 richiede una quantità senza precedenti di risorse di personale medico, paramedico e logistico. Questo comporta che la cura di altre condizioni patologiche, anche importanti, sia al momento rinviata con esclusione dei pazienti oncologici e di altre urgenze che potrebbero considerarsi non differibili. Tutti gli interventi chirurgici per patologie considerate non urgenti, quali calcoli della colecisti, ernie, prolassi emorroidari, ecc. sono rinviati a tempi migliori. Questo comporta il rischio concreto che nel frattempo possano divenire urgenze talvolta anche molto serie dal punto di vista chirurgico, e possano evolvere ad esempio in colecistiti, pancreatiti, ernie strozzate con rischio di resezione intestinale.
In ospedale e nella pratica quotidiana noi medici, in questo particolare momento, indossiamo anche una mascherina “mentale” che ci induce, prima di valutare ogni altra patologia, ad escludere che il paziente sia affetto da Covid19. Insorge lo stress, il carico di lavoro, le mille attenzioni alle nuove procedure. Tutto questo comporta inevitabilmente un rallentamento delle nostre attività. Esiste, insomma, il concreto pericolo di sottostimare le persone che hanno un bisogno di cure importanti o talvolta indifferibili e che non sono affette da Covid.
In questo periodo mi capita di frequente di visitare persone con patologie acute in fase avanzata che sarebbero dovute essere trattate giorni prima con più facilità e migliore possibilità di cura. Un semplice “mal di pancia” non è detto che sia solo la cena pesante del giorno precedente; il sangue nelle feci non è solamente per le emorroidi dopo gli assaggi di vino ed il pasto piccante del giorno prima… Abbiamo quindi complicanze non per il virus, ma a causa del virus.
I pazienti hanno timore di venire in ospedale o di andare dal medico. La prima conseguenza è il dilagare delle consulenze telefoniche, su whatsapp oppure tramite piattaforme in rete, con tutti i limiti medico legali e della completezza di una visita medica completa ed efficace, in particolare per le patologie chirurgiche addominali, dove l’esame obiettivo sul paziente è fondamentale. Con le dovute precauzioni, ormai già note a tutti, è importante rivolgersi al medico curante, allo specialista o nelle strutture di emergenza quando si hanno problemi con la propria salute. Non dobbiamo permettere di far evolvere potenziali pericoli per la salute, dobbiamo escludere la presenza di patologie importanti, non dobbiamo, tantomeno, ritardare gli accertamenti diagnostici per la prevenzione.
Ciò che il nostro fisico sta vivendo non è certo salutare a causa di stress, carenza di movimento e di esposizione al sole; è pertanto importante impegnarci ad “aiutarci” a stare meglio e a prevenire l’insorgenza o il peggioramento di patologie che potrebbero essere importanti.
L’autore si occupa di Chirurgia Generale e d’Urgenza ed Endoscopia Digestiva. E’ dottore di ricerca in Chirurgia Sperimentale, CTU del Tribunale di Roma, responsabile del Gruppo Roma CIS dell’Ordine di Malta. Lavora presso il Dipartimento di Chirurgia Generale e d’Urgenza dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli, a Roma.
C’è ben poco da commentare, questo medico ha voluto dire che non c’è solo il COVID, ma che le altre patologie non sono andate in pensione, anzi
Lo fa ben capire quando scrive che la coercizione, senza moto e lo Stres, casomai aggravano lo scenario.
Concordo. La gente ha paura.
COVID. Questa influenza si trasforma in malattia quando il fisico contagiato è già in qualche modo debilitato di suo.
Buon giorno Dottore,
Credo che la sua analisi di questi tempi sia molto precisa e chiarisca benissimo purtroppo lo stato del momento.
Per sfuggire al contagio di questo virus ,stiamo trascurando o tralasciando altri problemi che affliggono la nostra salute .
È esattamente così. Non è assolutamente giusto astenersi da tutto ciò che può essere prevenzione o cura ordinaria. Ma io come una comune paziente sono terrorizzata di dovermi recare in ospedale o in qualsiasi studio medico per ovviare ad un qualsiasi malessere. Nonostante ciò, mio malgrado, il mio dentista mi ha dovuto devitalizzare un dente e con le dovute precauzioni è intervenuto in maniera altamente professionale. Quindi, anche se siamo spaventati dal Covid, quando abbiamo un’emergenza sanitaria per il nostro bene dobbiamo affidarci a chi di competenza.
L’esposizione corretta ed inconfutabile dei problemi che affrontano ogni giorno i nostri medici a causa del virus fornita da questo medico dovrebbe essere un “cartello”affisso in tutte le unità ospedaliere del paese ….chissà forse qualcuno potrebbe fare qualcosa.Il medico fa un giuramento “fare tutto il possibile per salvare vite”qualunque sia la malattia…chiede solo di poterlo rispettare
Il dott.Gentile ha assolutamente ragione.
La psicosi di massa ha preso il sopravvento e non si può escludere che alla fine saranno maggiori i danni da ritardata diagnosi o cura rispetto a quelli diretti da Covid
Condivido appieno il suo pensiero, ormai non si parla di altro ed alcuni malati sembrano essere stati messi da parte, senza contare che la “ non diagnosi” di questo periodo ha creato nel presente e creerà nel futuro ulteriori danni.