A sei mesi dal via ufficiale (dal 6 marzo era possibile presentare domanda) del ‘Reddito di Cittadinanza’, l’Osservatorio Inps nel suo Rapporto trimestrale ha reso pubblici i dati relativi alla misura cardine del programma pentastellato, punto irrinunciabile anche in fase di formazione del governo giallo-verde. Vediamoli nel dettaglio:

Cominciamo col dire che, tra reddito e pensione di cittadinanza, al 4 settembre 2019 sono 960.007 le domande accolte, a fronte di 1.460.463 richieste arrivate all’Inps, con circa 2,3 milioni di persone coinvolte. 409.644 sono state respinte, mentre sono 90.812 le domande ancora in lavorazione. Stando già a questi numeri, occorre rilevare come ci sia una sostanziosa, momentanea, differenza tra i 5 milioni (prima) e 3,5 milioni (poi) di italiani che da relazione tecnica del decreto avrebbero dovuto beneficiare della misura. Ammesso, però, che entro fine anno se ne aggiungeranno altri, resterà comunque una grossa fetta di quell’Italia che, pur avendo i requisiti, il reddito ha preferito non chiederlo.

Le Regioni con più sussidi di Rdc

Le Regioni in cui ci sono più beneficiari del reddito di cittadinanza sono la Campania, con 181.874 persone che percepiscono il sussidio ogni mese (18,9 per cento), e la Sicilia, con 165.273 beneficiari (17,2 per cento). Segue, anche se con un ampio margine di distacco, la Lombardia con l’8,4 per cento. Ancor più nel dettaglio, tra le città, in testa troviamo Napoli con oltre 98mila nuclei e 317mila persone coinvolte in totale, con un importo medio erogato pari a 610 euro. Segue Roma con quasi 50.000 nuclei familiari, oltre 117mila persone e 505 euro medi riconosciuti mensilmente. Poi Palermo con 44mila nuclei, 133mila persone coinvolte e 613 euro medi mensili, e Catania con poco meno di 34mila famiglie, in totale oltre 94mila persone e 565 euro erogati in media.

Reddito di Cittadinanza per italiani e stranieri (?)

Dal Rapporto Inps emerge che quasi il 90% delle prestazioni di reddito e pensione di cittadinanza sono erogate a cittadini italiani (862mila nuclei con oltre 2 milioni di persone coinvolte), mentre le famiglie extracomunitarie sfiorano quota 54mila per quasi 172mila persone coinvolte, 32mila sono, invece, i nuclei di cittadini europei con 83mila persone coinvolte. Come riporta il Sole 24 Ore nell’articolo di Giorgio Pogliotti, “tra le 90mila domande in lavorazione, molte sono state presentate da extracomunitari e sospese dall’Inps in attesa del decreto del ministero del lavoro che dovrà indicare per quali nazioni i cittadini saranno esentati dall’obbligo di presentare un’apposita certificazione rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero – tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare italiana-, sulla propria situazione reddituale e patrimoniale”.

Quanto percepisce chi riceve reddito e pensione di cittadinanza

Analizzando le fasce d’importo riconosciuto ai 960mila percettori del reddito di cittadinanza, circa un quinto dei beneficiari (il 21%) percepisce al mese meno o fino a 200 euro, per un totale complessivo di quasi 209.000 famiglie, mentre solo il 4% (33mila nuclei) ha più di mille euro al mese. La fascia più consistente di beneficiari si colloca ‘nel mezzo’: infatti praticamente la metà degli italiani destinatari di reddito e pensione di cittadinanza (il 46,8%) riceve tra i 400 e gli 800 euro.
Tra i percettori del ‘RdC’ hanno minori quasi 349mila nuclei familiari, pari a 1,3 milioni di persone: in questo caso, i dati ci dicono che l’importo ricevuto a nuclei di due persone oscilla da una media di 492 euro ai 614 euro mensili erogati a nuclei di 5 persone, che prendono mediamente di più dei nuclei da 6 e più componenti (604 euro medi).

Il Reddito di Cittadinanza è o non è un successo?

L’anno solare si avvia alla conclusione, portandosi via anche i 14 mesi dell’ormai fu, Governo Lega-5Stelle e con esso i frutti delle sue azioni. Rimanendo al tema fin ora trattato, il prossimo rapporto Inps ci restituirà sicuramente dati ancor più completi riguardo al successo o meno della misura in esame, così come risulterà utile al nuovo esecutivo per delinearne sopravvivenza, futuro ed eventuale rimodulazione.

In questi giorni, a seguito dei dati Inps, diverse testate hanno parlato di ‘bilancio negativo’ del Reddito di Cittadinanza, definendolo un non successo. Di tutt’altro avviso non poteva che essere Nunzia Catalfo, nuova Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, ‘madre’ del sussidio, che ha dichiarato: “Il reddito di cittadinanza è un importante elemento di tenuta sociale. Nelle periferie delle grandi città, dove è più forte il disagio, l’assenza di un sostegno al reddito mentre si cerca una nuova occupazione espone le persone a grandi rischi di esclusione sociale”.

Fin dalla formazione del nuovo Esecutivo, sul futuro del RdC si era espresso anche il neo titolare del MISE: come riporta adnkronos, “nel corso dell’incontro con i sindacati a Palazzo Chigi (18/09/19, ndr), il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha confermato la ‘sopravvivenza’ di reddito di cittadinanza e quota 100”. Tuttavia, aveva dichiarato Gualtieri nei giorni precedenti, il nuovo Governo condurrà “una verifica del suo funzionamento insieme alle parti sociali” che “può aiutare a migliorarlo”. Ad un mese esatto da quelle dichiarazioni, la promessa in questo senso è stata mantenuta: reddito e quota 100 sono stati confermati anche nel documento relativo alla Manovra 2020 stilato dall’Esecutivo giallo-rosso e che ora si appresta a passare al vaglio del Parlamento.

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