Il progetto

Dopo 8 anni e 23 numeri, la rivista cartacea dell’associazione Riformismo e solidarietà diventa un luogo virtuale – un hub – dove idee, riflessioni e analisi si incrociano per tornare a ricostruire una Rete fatta di relazioni, confronto, arricchimento.

“Il web è più un’innovazione sociale, che un’innovazione tecnica”. E la decisione di passare dalla carta alla Rete nasce proprio dalla condivisione di queste parole di Tim Berners-Lee, il padre del World wide web (2001).

Ripartiamo da qui. Dalla convinzione che le parole siano capaci di essere al servizio del bene comune, capaci di stimolare analisi e letture della realtà per riconnettere il Paese con la fiducia e il futuro.

Mettiamo a disposizione un luogo aperto e plurale, ma non per questo neutro. Analizziamo i fenomeni sociali, economici e culturali attraverso una lente selettiva, fatta di due termini che, per noi, sono un unicum: riformismo e solidarietà. Perché, come dice il presidente di ReS Pier Paolo Baretta, riformismo e solidarietà “costituiscono un’idea di futuro che vogliamo affermare, convinti che il pensiero e la parola, che derivano dallo studio, dal confronto, dalla relazione interpersonale, siano, anche oggi, in quest’epoca fertile di immagini, un insostituibile, formidabile tramite di incontro”.

 

Gli obiettivi

  • Analizzare, discutere, confrontarsi per dare vita a una conoscenza critica sui fenomeni sociali ed economici che hanno accompagnato una globalizzazione mai risolta.
  • Promuovere percorsi di analisi comuni e consolidare una rete di relazioni tra persone e “luoghi”, quotidiani e non, del nostro impegno per contribuire alla crescita di una coscienza civile tra i protagonisti della vita pubblica.
  • Sostenere un impegno politico e sociale, inteso come partecipazione e contributo in prima persona alla costruzione del bene comune, per favorire una coraggiosa ed energica azione pubblica.
  • Contrastare la progressiva semplificazione del discorso pubblico, rimettendo al centro del dibattito politico, culturale e scientifico valori come uguaglianza, democrazia, valorizzazione delle differenze, dialogo e relazionalità.
  • Contribuire alla formazione di una nuova classe dirigente, che sappia compiere quella “transizione” verso la modernità che serve al Paese.

 

Le sezioni tematiche

Sei sezioni, sei angolature da cui leggere trasversalmente un mondo caratterizzato dalla velocità dei cicli economici, dalla complessità delle relazioni sociali, da una tumultuosa rivoluzione tecnologica e comunicativa. Ma anche sei parole chiave dalle quali ricostruire un tessuto sociale e culturale indebolito, divenuto rancoroso dopo un decennio di incertezze economiche ed esistenziali.

ReS è una lettura “di parte” e partecipata della realtà. Vogliamo essere altro dagli indifferenti, vogliamo parteggiare facendo nostre sei parole chiave, sei visioni del mondo che vogliamo contribuire a costruire. Lo faremo raccontando storie, ancorandoci alla realtà, perché serve empatia per riconnettersi con l’analisi e lo studio.

 

Europa

“La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà!

(Manifesto di Ventotene)

Palloncini con bandiera dell'Unione europea

Nel secondo dopoguerra, l’Europa è stata per i suoi popoli sinonimo di pace e libertà, diritti sociali e civili. Non era solo un progetto economico, era un’idea di futuro. È l’attualità di quell’idea che vogliamo raccontare, perché continuiamo a credere che un’altra Europa sia possibile. Un’Europa fatta di cooperazione tra i popoli, crescita del benessere economico e sociale, investimenti in infrastrutture, omogeneità fiscale, allargamento dei diritti, circolarità.

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Generazioni

“Le generazioni degli uomini sono come le onde del mare. Sono tante ma ognuna è se stessa pur facendo parte della stessa acqua

(Romano Battaglia)

Mani di diversa età che si incrociano

C’è una questione demografica che attraversa confini, stati, nazioni. Nel 2050 la popolazione mondiale sfiorerà i 10 miliardi, mentre in soli sette anni la popolazione indiana supererà quella cinese. A stimarlo è l’Onu che segnala, contemporaneamente, un progressivo invecchiamento. Cambiano bisogni, equilibri, stili di vita. Esiste una questione giovanile, ma esistono anche tante questioni generazionali, tanti sguardi attraverso i quali interpretare welfare, economia, socialità.

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Inclusione

“Nessun uomo è un’Isola, intero in se stesso

(John Donne)

Matite colorate umanizzate

L’aumento delle disuguaglianze, le migrazioni, i cambiamenti nel mondo del lavoro, i bisogni emergenti delle famiglie, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l’educazione e la formazione: includere è sinonimo di accoglienza, pari opportunità, equilibrio tra diritti e doveri; è la riscoperta di una relazione tra Stato e cittadini fondata sull’equità.

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Partecipazione

“La libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione

(Giorgio Gaber)

Manifestazione di piazza con mano alzata per esprimere approvazione

Erano gli anni ’70 del secolo scorso e la crisi delle democrazie occidentali, che sarebbe esplosa con l’accelerazione delle dinamiche economiche e sociali della globalizzazione, era visibile solo in controluce. Dopo la delusione e il distacco – nonostante la delusione e il distacco – come ricostruire un rapporto di responsabilità e fiducia tra cittadini e istituzioni? Come valorizzare l’agire personale, fino a renderlo protagonista di sistemi decisionali basati su conoscenza, apertura al dialogo, trasparenza delle informazioni?

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Senso civico

“Il senso civico è nei dettagli

(Luigi Einaudi)

Volontari raccolgono spazzatura

Non esiste comunità, senza riconoscimento dell’altro. Non esiste appartenenza, senza senso di responsabilità. Per questo, contribuire alla crescita di un nuovo senso civico è la nostra priorità. Un senso civico che può crescere solo attraverso un’insostituibile azione pedagogica e di corresponsabilità, nella condivisione di esperienze e di storie che, da Nord a Sud, testimoniano percorsi e soluzioni convincenti per la tutela dei beni comuni, per la valorizzazione dei servizi pubblici, per attività di volontariato.

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Sostenibilità

“Se lo sviluppo economico non ci rende anche felici, allora è un falso sviluppo

(Pepe Mujica)

Pale eoliche

Se è necessario pensare a un’altra Europa, allora è necessario guardare anche a un altro modello di economia e sviluppo. Uno sviluppo dove non contino solo i parametri macroeconomici, ma ci sia spazio per gli indicatori di benessere equo e sostenibile. Uno sviluppo dove il benessere non sia spreco, ma neanche rincorsa a misure cieche di austerità e vincoli di bilancio. Uno sviluppo dove “il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.

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FONTENome di prova

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