Signor Presidente del Consiglio,
Signor Sottosegretario,
signor Presidente della Regione,
colleghi consiglieri
autorità civili, militari e religiose
Desidero innanzitutto ringraziare il presidente Draghi, a nome mio, del consiglio comunale e di tutti i napoletani, per aver scelto di essere nella nostra città. La sua presenza oggi a Napoli rappresenta un riconoscimento di vicinanza ed attenzione alla nostra città da parte del Governo del nostro Paese, di cui le siamo grati, signor presidente.
La firma del Patto per Napoli rappresenta infatti un momento fondamentale per il rilancio dell’azione amministrativa e la costruzione di un futuro migliore per la nostra città.
La situazione attuale si riassume purtroppo in un quadro desolante. Condizioni di bilancio drammatiche con il più alto debito pro-capite di Italia ed un elevato squilibrio nelle partite correnti. Un forte deficit della capacità amministrativa con personale esiguo e con alta età media, grandi carenze nei processi di digitalizzazione, grande
debolezza nella capacità di acquisizione e di spesa dei fondi esterni.
La conseguenza di tutto ciò si riverbera in una scarsa capacità di incidere nella gestione della cosa pubblica. E concretamente due carenze che si rincorrono l’un l’altra: una modestissima capacità di riscossione e la mancanza di risorse per la manutenzione della città e la gestione dei servizi essenziali.
Questa crisi strutturale, in un quadro esterno difficile aggravato dalla pandemia, ha determinato un progressivo impoverimento della città con un aumento della povertà assoluta ed una drammatica diaspora dei giovani che lasciano Napoli per migliori opportunità di lavoro e condizioni di vita. La marginalità e i divari sono aumentati e la città perde la parte più dinamica della sua popolazione con costi sociali altissimi che stanno diventando irreversibili. Un fenomeno quest’ultimo che rischia di minare il futuro di Napoli e che contrasteremo con tutte le nostre forze.
La debolezza amministrativa della città rischia di avere conseguenze ancor più gravi in un momento nel quale le sfide e le opportunità del PNNR richiedono invece una straordinaria capacità di risposta senza la quale sarà impossibile cogliere questa occasione unica e irripetibile che deriva dai fondi europei per rispondere alle aspettative
dei napoletani e contribuire, da Napoli, al rilancio ed alla crescita dell’intero paese.
Questi sono i motivi per cui ci siamo opposti con tutte le forze ad una procedura di dissesto che sembrava inevitabile e che avrebbe compresso ulteriormente i margini di spesa corrente e di investimento senza una concreta prospettiva di ripartenza. Ci siamo opposti ad anni di ulteriori difficolta, declino ed impoverimento.
Ogni visione nuova di Napoli deve invece partire da solide fondamenta con una amministrazione rigenerata da competenze aggiornate e da tante forze giovani, con servizi riorganizzati in modo da essere più efficienti ed efficaci, con capacità di attrazione di investimenti pubblici e privati all’altezza delle sfide dei tempi ed all’altezza del ruolo che Napoli ed il Mezzogiorno tutto possono e devono assumere nel nostro Paese.
Tutto ciò si può realizzare solo con un rinnovato rigore amministrativo e con nuovi investimenti in capitale umano ed infrastrutturale. Con un Patto tra Comune e Governo che replichi lo spirito europeo del PNRR. Risorse in cambio di impegni per riforme e investimenti con obiettivi di qualità e tempi certi.
Questo percorso è stato sostenuto da tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale, che ringrazio particolarmente, da tutti i livelli istituzionali, a partire dalla
Regione Campania, e da tutte le forze sociali e produttive che hanno mostrato uno straordinario livello di compattezza.
Il Governo nazionale ha condiviso con noi questo approccio che ha portato all’approvazione della norma nella legge di Bilancio. E poi un lungo e costruttivo confronto che ha condotto alla definizione del Patto che firmiamo.
Grazie al presidente Mario Draghi e al governo, a partire dal ministro Franco e al sottosegretario Garofoli, che hanno creduto in questo grande progetto di rilancio. Grazie a tutte le forze politiche nazionali che lo hanno fortemente sostenuto. E grazie ai napoletani che stanno avendo fiducia in un nuovo futuro per la città.
Ma quale è il futuro che ci aspettiamo per Napoli utilizzando le risorse liberate dal bilancio e le risorse del PNNR e dei fondi per il Sud?
Le grandi aree metropolitane (Napoli è la terza d’Italia con più di tre milioni di abitanti) rappresentano il luogo dove si concentrano i più grandi divari e le più grandi opportunità del Paese. Sono il vero luogo della sfida dove la complessità dei problemi richiede uno sforzo straordinario ma dove l’impatto degli investimenti è elevatissimo e dove, in conseguenza, i cittadini possono percepire in maniera
concreta il cambiamento delle loro condizioni di vita quotidiana.
In primo luogo il nostro obiettivo è la riorganizzazione e il potenziamento dell’amministrazione con 1000 assunzioni a partire dal 2022. Con un intervento per la digitalizzazione completa dei servizi comunali migliorando la sicurezza informatica e la gestione dei dati.
Poi dobbiamo guardare alla transizione ambientale intervenendo su:
- Ciclo dei rifiuti con l’aumento della percentuale di raccolta differenziata e con il completamento del ciclo dei rifiuti con due impianti di compostaggio ed impianti per valorizzazione della materia seconda con selezione di carta, plastica e vetro
- Ciclo dell’acqua con interventi per riduzione delle perdite della rete idrica cittadina ed il potenziamento del sistema fognario e di depurazione con il rifacimento del depuratore di Napoli Est da parte del commissariato di governo in modo da rigenerare la risorsa mare.
- Trasporto pubblico locale con l’elettrificazione di tutto il trasporto su gomma con 250 Bus elettrici e il BRT (Bus Rapid Transit) a Ponticelli, il potenziamento del trasporto su ferro con i nuovi treni sulla linea 1, la ristrutturazione di tutte le stazioni sulla linea 2 insieme a FS, la nuova linea 10 tra Napoli e la stazione AV di Afragola ed il prolungamento della linea 6 dalla nuova stazione di Campegna verso Bagnoli e Posillipo.
Ma va ricordato che è necessario l’incremento del fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale altrimenti non avremo le risorse necessarie per la gestione delle nuove infrastrutture di trasporto.
Un altro punto centrale è la grande emergenza delle povertà educativa a cui bisogna rispondere con scuole più belle e sicure ma anche con politiche attive di integrazione socio educative nei quartieri più difficili dove la marginalità sociale diventa drammatica dispersione scolastica.
Abbiamo candidato sui bandi PNRR progetti per la Ricostruzione e rifacimento di circa 60 edifici scolastici, tra asili, scuole, ed altri siti didattici. Ma abbiamo bisogno di risorse specifiche per aumentare il tempo pieno e fronteggiare la povertà educative insieme al Terzo settore.
In generale le politiche sociali in una città fragile come Napoli richiedono risorse aggiuntive per fronteggiare le marginalità, le povertà e i tanti bisogni socio sanitari che attraversano la società napoletana. Come le politiche per l’avviamento al lavoro ed il recupero dei disoccupati di lunga durata per dare risposte ai tanti Neet che raggiungono
percentuali record nella nostra città ed alle tante crisi industriali accelerate dalle veloci transizioni che stiamo vivendo. Ci auguriamo che le risorse del PNNR possano dare risposte sufficienti anche a queste necessità.
Abbiamo previsto Grandi interventi di Rigenerazione Urbana a Scampia, Taverna del Ferro, Ponticelli, Marianella, San Giovanni ma restano le criticità per la manutenzione ordinaria dell’Edilizia Residenziale Pubblica e la necessità di dare ulteriori risposte all’enorme emergenza abitativa della grandi aree metropolitane
Stiamo lavorando sulla Valorizzazione dei Beni Culturali. Con la Ristrutturazione e valorizzazione dell’Albergo dei Poveri per realizzare una grande Fabbrica della Creatività che generi valore sociale ed economico. Risorse per la ristrutturazione dell’Area intorno al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per il museo di Capodimonte, per Palazzo Reale. Ma anche un grande progetto di valorizzazione del patrimonio artistico minore con un forte partenariato pubblico-privato che valorizzi il lavoro dei giovani sull’esempio del Rione Sanità.
L’energia culturale di questa città è una leva potente di trasformazione sociale ed economica. La musica, il teatro, il
cinema, l’arte in generale sono patrimonio identitario e concreta opportunità di crescita.
Abbiamo poi previsto interventi sul verde storico con progetti di restauro del verde dei parchi cittadini della Villa Comunale, del Virgiliano e del Mausoleo di Posillipo. Oltre al Parco di Capodimonte.
A questo si aggiunge un piano di manutenzione straordinaria di tutti gli altri parchi della città oltre ad un esteso piano di piantumazione per il reintegro del patrimonio arboreo.
Stiamo costruendo progetti per la valorizzazione dell’offerta turistica con servizi innovativi per intercettare la grande voglia di Napoli che fa della nostra città una delle mete più cliccate al mondo ed i dati delle presenze e delle prenotazioni di questi giorni ci fanno ben sperare malgrado la crisi internazionale.
Prevediamo inoltre interventi di riqualificazione degli impianti sportivi della città utilizzando le risorse del PNNR e progetti di partenariato con il Coni, Sport e Salute e le Federazioni Sportive con particolare attenzione al valore sociale dello sport soprattutto nelle periferie.
Infine abbiamo gli interventi sulla ricerca e l’innovazione che vedono protagoniste le università e i centri di ricerca napoletani con progetti molto importanti su ecosistemi dell’innovazione, centri nazionali, partenariati allargati e progetti di filiera che coprono tanti settori strategici dal digitale al patrimonio culturale, dai trasporti ai nuovi farmaci, da agritech a medtech. Con la realizzazione di residenze universitarie, incubatori, acceleratori e spazi di co-working. Tutto in partenariato con grandi player nazionali e internazionali, con il tessuto industriale delle piccole e medie aziende locali, dell’artigianato di qualità e dei grandi gruppi bancari e finanziari.
Questo è sinteticamente il nostro progetto di città, ambizioso ma concreto, capace di utilizzare al meglio le risorse che sono in campo. Sappiano tutti che è una sfida difficile che ci mette alla prova. Ma abbiamo riconquistato un nuovo capitale reputazionale, un capitale prezioso da custodire gelosamente, ed il Governo ci ha dato una nuova chance.
Adesso tocca a noi dimostrare di essere all’altezza della sfida, come Istituzioni e come cittadini. È possibile ricostruire Napoli soltanto attraverso un sforzo collettivo. Ora siamo chiamati a compierlo, con la consapevolezza di non essere più da soli e la certezza di riprenderci il posto che meritiamo: una grande città del Mezzogiorno, porta dell’Europa sul Mediterraneo. E da qui ripartiremo per rifare grande Napoli.