“A Venezia e al suo territorio mi unisce un legame forte, fatto di storia e vita familiare, amicizie, condivisione di problemi economici e sociali. Sono nato e cresciuto a Cannaregio e ho vissuto a Zelarino, Chirignago e Mestre”. E’ uno dei passaggi con i quali Pier Paolo Baretta si è presentato come candidato sindaco di Venezia alle elezioni in programma domenica 20 e lunedì 21 settembre prossimi. Baretta, alla sua quarta esperienza nel ruolo di sottosegretario all’Economia (governi Letta, Renzi, Gentiloni e Conte II) è tra i fondatori dell’associazione ReS.

“Credo sia giunto il momento – spiega Baretta – di fare un passo in più al servizio diretto per la mia città. Ho in mente un progetto di città nuovo, che parta dall’ascolto e dalla partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione. Per restituire un futuro a Venezia“.

Le liste a sostegno di Baretta sono cinque: Pd, Svolta in Comune, Venezia è Tua, Verde Progressista e Idea Comune (tutti i candidati). Il programma elettorale di Baretta si articola su quattro temi: sviluppo, cultura, benessere, ambiente.

“Venezia – ha dichiarato il candidato sindaco del centrosinistra – deve recuperare un modello di sviluppo multidimensionale: un turismo qualificato e sostenibile, un efficiente polo logistico intermodale, da una produzione artigiana di qualità alla riqualificazione industriale verde di Porto Marghera”.

La cultura – ha aggiunto – è la grande opportunità di crescita e rilancio sia per la città d’acqua che per la città di terra. Un terreno dove possono incontrarsi cura del patrimonio esistente e innovazione, antichi mestieri e nuovo lavoro, nuova residenzialità, migliore vivibilità del territorio, sviluppo ad alta qualità dell’offerta turistica. Ma è necessaria una svolta, che metta cultura e conoscenza al centro dell’idea che Venezia ha di se stessa e del proprio futuro”.

Sull’ambiente Baretta ha detto che “Venezia e il suo territorio hanno tutte le condizioni per essere un’area pienamente sostenibile. La laguna è il baricentro di un complesso ambiente di terra e di mare. Un ecosistema tra i più delicati al mondo, dove convergono la vita e le attività di oltre 300 mila persone. A Venezia non esiste sviluppo indipendente dal futuro della sua «piazza» lagunare. La sostenibilità e gli obiettivi dell’Agenda 2030 devono diventare parametro per tutti i progetti comunali”.

Grande importanza anche al benessere e alla sicurezza dei cittadini: “Venezia – ha ripetuto il sottosegretario – va restituita ai suoi abitanti. La monocultura turistica di massa ha distribuito in modo disuguale i benefici economici, ha stressato le aree più esposte, ha trasformato la residenzialità sia in città d’acqua che in terraferma, standardizzato l’offerta commerciale, ha fatto dimenticare interi quartieri e municipalità e non ha favorito lo sviluppo di attività economiche alternative.  Dobbiamo ripensare alla qualità della nostra offerta e puntare a una Venezia a misura dei suoi abitanti, che risponda ai bisogni di cittadini stabili e temporanei, valorizzando diritti e doveri della residenzialità e chiedendo agli ospiti di rispettare e condividere la responsabilità di questo patrimonio comune”.

PROGRAMMA COMPLETO

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here